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mercoledì 9 dicembre 2009

LE CANZONI DEI RICORDI vol 21

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SUCCEDE UN QUARANTOTTO
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[...] quello della musica leggera non era un mondo statico.
C'erano è vero, i nomi che resistevano, c'erano ritorni e affermazioni tardive, ma il ricambio era costante. Che cosa mutò, dalla fine del 1947 in poi, fu la cadenza di questi avvicendamenti che fino ad allora i tempi lunghi avevano reso inavvertibili. Il '48, quando arrivò, tenne fede alla propria fama e il pubblico si trovò improvvisamente di fronte a un panorama completamente cambiato.
La radio continuava a decidere della popolarità su scala nazionale di questo o quel cantante, di questa o quella orchestra, ma il potere assoluto delle scelte stava sfumando, insidiato dalla concorrenza del teatro di varietà e delle sale da ballo, che "rubavano" sempre più spesso le voci affermate. Anche i cantanti avevano imparata la lezione: la radio era soltanto un trampolino di lancio da lasciare appena possibile per mete più lucrose.
Tra il resoconto di una maratona di danza e la cronaca delle nozze di Elisabetta d'Inghilterra, la notizia dell'assassinio di Gandhi e i commenti allo sbalorditivo primato di un digiunatore, i giornali tentarono di spiegare al frastornato radioascoltatore che cosa stava accadendo ai nostri cantanti.
"Dove vanno i divi della radio?" s'interrogava la "Gazzetta del Popolo"; "La Stampa" le faceva eco, anticipando le conclusioni: "Come vivono i divi della radio ?". E spiegava: "Una voce vi è entrata in casa cantando a ritmo di jazz. Ci piaceva, ci divertiva, ci distraeva o ci ossessionava, non importa. In casa, in quelle date ore era lei che imperava sopra tutte le altre voci, sul frigrare del bimbo o lo sciacquio del rigovernare. Poi quella voce si è spenta, come se il maligno ci avesse soffiato su un soffio di morte". [...]
Un cantante della RAI di solito ha un contratto a scadenza indeterminata, rinnovato tacitamente di mese in mese, che gli frutta, contingenza compresa, intorno alle 40 mila lire. In più, pur essendo vietato, lavorava con le orchestre da ballo, il sabato e la domenica, e guadagnava sulle duemila lire per sera nelle grandi città, otto nei veglioni in provincia. [...]
Un giovanotto o una ragazza che siano riusciti a reggere con discreto successo un paio d'anni sui programmi della RAI trovano in compagnie di riviste e in orchestre di grido scritture eccezionalmente vantaggiose. Si parla di guadagni giornalieri che oscillano dalle 8 alle 14 mila lire. [...]
La radio, comunque, riusci ancora per molti anni a bilanciare il conto delle fughe con i concorsi, con i corsi di addestramento e con l'immissione di quei cantanti che si erano affermati indipendentemente e che volevano raggiungere un uditorio più vasto, come fu il caso di Teddy Reno. [...]
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B.G. Lingua
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dalla "cover" del disco
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Lato a) 1948
  1. Teddy Reno (orch. Quirinetta) - Eterno ritornello (te vojo ben) (bidoli)
  2. Aldo Donà (orch.Ortuso) - Ti vorrei baciar (fucilli-marchesi)
  3. Tina De Mola (orch. Sciorilli) - Il cielo è tornato sereno (polacci-rascel)
  4. Ariodante Dalla (orch. Pavesio) - Forestiera a Roma (salerno-gramantieri)
  5. Alberto Rabagliati (orch. Mojetta) - Pigalle (ulmer-leonardi)
  6. Natalino Otto (orch. Kramer) - Hey! ba-ra-re-bop (hampton-hammer)
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Lato b) 1948
  1. Alberto Rabagliati (orch. Mojetta) - La vie en rose (luiguy-piaf-leonardi)
  2. Aldo Donà (orch.Mojetta) - A ciascuno il suo destino (evans-devilli)
  3. Jone Cacciagli e Radio Boys (orch Zeme) - Don Ramon (redi-testoni)
  4. Natalino Otto (orch. Kramer) - Stormy weather (arlen-koehler)
  5. Elena Beltrami (orch.Brazizza) - Vecchio cembalo (calzia-nisa)
  6. Alberto Rabagliati (orch. Barzizza) - La canzone di tutti i giorni (filippini-morbelli)
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cover (cetra - LCR 3021 - 1980)
http://www.mediafire.com/?tv3f1eamdj5k1jt

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