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giovedì 30 settembre 2010

JIM KWESKIN & THE JUG BAND - JIM KWESKIN & THE JUG BAND (1963)



Ero impreparato al piacere che ho provato negli spettacoli sfacciatamente spensierati di Jim kweskin & The Jug Band.   Anni fa, avevo ascoltato delle registrazioni storiche di jug bands, e nei primi anni del 1950, avevo sentito con piacere l'impegno con cui alcuni giovani avevano riproposto lo spirito e i suoni di questi vecchi "burloni" di mezzo secolo prima. Un revival che però è evaporato nel tempo e che mi fece pensare che le jug band fossero oramai definitivamente relegate al passato.
Nell'estate del 1963, però ho cominciato a sentire nuovi fermenti di jug band nei folk club, e Robert Shelton sul New York Times ha scritto che "ragtime e musica jug, due stili popolari che fiorirono consecutivamente dal 1890 a circa il 1930, sono stati riportati in vita in questa estate da musicisti folk."     Ha poi aggiunto: "il più abile di questi gruppi è la Jug Band di Jim Kweskin, che suona spesso al Club 47 di Cambridge, Mass.   Grazie all'impegno di questa band è rifiorito (nei giovani) l'interesse per questo genere di musica"
[...]
Nat Hentoff
dal 'back cover' del disco




Lato a)
  1. Crazy words - crazy tune (ager-yellen)
  2. Sweet Sue (young-harris)
  3. Overseas stomp (shade)
  4. Coney Island washboard (adams-nestor-durand-shugart)
  5. Wild about my loving (trad)
  6. Mobile line (trad)
  7. I'm satisfied with my gal (trad)



Lato b)
  1. Newport news (trad)
  2. My gal (trad)
  3. Borneo (trad)
  4. Hawaii (trad)
  5. Beedle um bum (trad)
  6. Going to Germany (lewis)
  7. Boodle am shake (trad)

cover (VANGUARD - VRS 9139)usa
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VANGUARD - VRS 9139
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(1963) pubblicità - ATKINSONS of LONDON


(1963) pubblicità - ANDREWS (sali per il fegato)


(1963) I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA - Le Letture (quotidiani e periodici)

Questo libro è il frutto di una articolata inchiesta condotta in due tempi, nel 1953 prima e nel 1963 poi, da due professori su uno stesso campione, le scuole medie superiori di Pavia e Voghera: una zona dal profilo economico-sociale estremamente significativo - paesi a economia ancora primitiva e centri industriali ad altissima specializzazione.
Forse mai come in quest'epoca di transizione il problema dei giovani è stato al centro degli interessi dei partiti, dei governi, dell'opinione pubblica.   Le riforme e i provvedimenti che così si sono avuti sono però sempre piovuti sui giovani dall'alto; non si era mai provato prima d'ora, a chiedere a loro stessi chi sono, che pensano, cosa leggono, come ci giudicano, dove vogliono andare: non si era mai ascoltata, in sostanza, direttamente la loro voce.
L'interesse della documentazione - risultato dell'analisi di circa cinquantamila risposte - non consiste soltanto nelle opinioni e negli stati d'animo rilevati, quanto piuttosto, e soprattutto, nella comparazione tra i rilevamenti del '53 e quelli del '63: tra le risposte di una generazione che viveva le difficoltà di una società in ricostruzione e che aveva alle spalle, ancora viva e angosciosa, la tragedia della guerra - vissuta dove violenta s'era scatenata la reazione tedesca e fascista alla lotta partigiana; una guerra che aveva coinvolto, da una parte o dall'altra, i padri, i fratelli gli amici di questi ragazzi - e le risposte di una generazione lontana ben più di dieci anni da tutto questo.   Una generazione "miracolata", prodotto della "società del benessere", condizionata più o meno apertamente dalla cultura di massa che la grande industria del rotocalco sapientemente dispensa; una generazione sterilizzata, appiattita e spoliticizzata, priva di "grandi ideali"; la "generazione delle tre emme" - mestiere, macchina, moglie - come viene definita dagli stessi autori.
Una genarzione che, sebbene pesantemente condizionata dalla società in cui vive, non si è completamente integrata se è capace di individuarne i problemi di fondo: dalla scuola, di cui mostra spietatamente l'incapacità di stare al passo con i tempi, alla stratificazione in classi della società, alla scelta democratica; sensibile alle questioni della pace e della guerra.   Giovani, insomma, che, nonostante ogni sollecitazione al conformismo, manifestano in modo chiaro la propria disponibilità a un sereno dialogo - finora fallito e forse nemmeno tentato dalle generazioni più mature - sui problemi vivi della loro personalità e della società in cui sono inseriti.
Migliori o peggiori delle generazioni passate, la società di domani avrà il loro volto, nei cui tratti anche noi dovremo riconoscerci.

nota informativa al libro



La provincia di Pavia (dove l’intervista è vissuta): oltre mezzo milione di lombardi a venti-cinquanta minuti da Milano, la quarta provincia della regione per il reddito individuale, la ventesima nella graduatoria nazionale.    Una provincia media, la quale, pur compresa nel triangolo del “miracolo”, non è tuttavia ai primi posti nella graduatoria delle “miracolate” […]
Pavia – l’Oxford d’Italia, con sei collegi universitari ed il progetto di un settimo – inizia alla cultura, accanto ai figli della tradizione borghese, i “nuovi barbari” di questo dopoguerra, i figli dell’ascesa operaia, i figli dei contadini che la guerra ha favorito.   Ogni mattina i treni riversano dal contado alte percentuali di alunni nelle nostre scuole. [...]

estratto dall'introduzione



Il modo più naturale ed immediato di avviare un discorso con gli studenti ci è sembrato quello di interrogarli sulle letture.
Tenuto conto della comune esperienza di studio entro gli schemi ben noti dei tipi di scuola frequentati, e data per scontata l’incidenza della radio e, oggi anche della televisione, ci è parso importante sondare le fonti più dirette e comuni delle loro informazioni ed individuare il clima di opinione in cui questo libero impegno di informazione si viene svolgendo, e le loro personali reazioni.
  • Quale, o quali quotidiani leggete più spesso?
  • Quante volte alla settimana?
  • Di un quotidiano, qual è la parte che vi interessa di più?
  • Quale periodico leggete regolarmente?
  • Durante le vacanze leggete periodici che non leggete durante la scuola?
  • Qual è, per voi, il miglior periodico italiano?
    […]
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estratto da "I GIOVANI DEGLI ANNI SESSANTA" di Ugoberto Alfassio-Grimaldi e Italo Bertoni - Laterza (1964)

mercoledì 29 settembre 2010

HARRY BELAFONTE - THE MIDNIGHT SPECIAL (italy 1963) usa 1962

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Quando nacquero le canzoni di questo disco?   Nacquero in una capanna, ove un solitario suonatore effondeva il proprio sentimento soffiando in una rudimentale armonica a bocca...  Nacquero in una prigione, ove un carcerato si sfogava per la cattiva sorte intonando dei blues.   Sono canzoni di ieri, sbocciate dai più recenti canti spirituali di ispirazione religiosa; sono canzoni di tre secoli fa, provenienti da una lontana isoletta di pescatori, isolata abbastanza dalle coste della Georgia perchè vi siano preservati i canti originali degli schiavi negri.   E tutte scaturiscono dalla meravigliosa sorgente della musica popolare americana.   Ma questa non è una collezione di canti folkloristici.   Vi troviamo, è vero, jazz, canti popolari religiosi, canti spirituali, cose di estrema attualità.   Belafonte peraltro ha di nuovo operato una metamorfosi: e, da questo materiale, con il suo multiforme talento ha tratto una musica veramente nuova e originale.
[...]
In ogni caso, sia per intuizione, sia per filtrato ragionamento, sia per sregolata genialità, sia infine per queste tre qualità fuse insieme, ne è qui scaturita una musica eccitante, imprevista, nuova - un'espressione moderna il cui interesse è accresciuto dal materiale originale del repertorio classico - ed altamente evocativa.   E forse nulla conterebbe senza l'interpretazione "unica" di Belafonte, certamente una delle più magistrali della sua carriera.
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bob bollard
dal 'back cover' del disco
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Lato a)
  1. Midnight special (arr. belafonte) Bob Dylan - Harmonica
  2. Crawdad song (arr. belafonte)
  3. Memphis Tennessee (arr. belafonte)
  4. Gotta travel on (clayton-lazar-six-Ebrlich
  5. Did you hear about Jerry? (belafonte-burgie)
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Lato b)
  1. On top of old smokey (arr. belafonte)
  2. Muleskinner (arr. belafonte)
  3. Makes a long time man fell bad (arr. belafonte)
  4. Michael row the boat ashore (arr. belafonte)

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cover (RCA VICTOR - LPM 2449)
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RCA VICTOR - LPM 2449
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(1963) pubblicità - SUPERPILA

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(1963) pubblicità - COCA COLA

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(1963) spartito - ACQUA PASSATA/IL BENE O IL MALE

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(1963) locandina - CARDINALE (usa)

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con: Tom Tryon, Romy Schneider, Carol Lynley, Jill Haworth, Raf Vallone, John Saxson, John Huston
Regia: Otto Ludwig Preminger
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genere: drammatico
soggetto: dal romanzo di Henry Morton Robinson
sceneggiatura: Robert Dozier
fotografia: Leon Shamroy
musiche: Jerome Moross
montaggio: Luis R. Loeffler
produzione: Otto Preminger
distribuzione: Ceiad
valutazione del CCC: Adulti con giudizio morale (esige una completa maturità di giudizio morale)
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lunedì 27 settembre 2010

BETTY DU BOIS - THE RUSSIAN ROCKA-BOSSA/THE COMMON MARKET (1963)

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La bossa-nova questo nuovo ritmo dall'andare insinuante e capricciosamente voluttuoso ha emigrato dalla calda Americas del Sud alla fredda Russia incurante dei confini, dei muri, delle ideologie.    Ecco nella nuova formula moscovita: "Russian Rocka-Bossa" realizzata sugli schemi musicali latini, ma piena di una nuova formidabile carica di sensualità che non ha nulla da invidiare alla già insinuante cadenza della tradizionale bossa-nova nata sotto un sole che non perdona, tra le follie di un carnevale, nella debilitante atmosfera tropicale...
[...]
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aldo locatelli
dal 'back cover' del disco
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lato a)
  • The Russian rocka-bossa (douglas-bishop)
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lato b)
  • The common market (douglas-bishop)
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cover (durium - DE 2496)
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durium - DE 2496
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(1963) pubblicità - BIALETTI (go-go Tuttofare)


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(1963) il personaggio - MONICA VITTI

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Monica Vitti si prepara a interpretare il suo nuovo film, che verrà girato a Ravenna sotto la regia di Michelangelo Antonioni.   Accanto alla Vitti saranno Enrico Maria Salerno e Hardy Kruger.   Sarà il primo film a colori di Michelangelo Antonioni e si intitolerà 'Il deserto rosso' oppure 'Celeste e verde'.
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da 'La Copertina' di "L'EUROPEO" - 24 febbraio
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venerdì 24 settembre 2010

ARRIVA LA GREFFA (Minorenni all' Assalto) (1963)


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"La greffa", che nome bruttino! - commentava qualche tempo fa una collega che si occupa di cronache mondane - non potevano scegliersene un altro? - No, si sono scelti proprio questo, che è un vocabolo sardo e vuol dire "ghenga", clan.   Se lo sono scelti loro, i minorenni della canzone, dietro suggerimento della Pavone, forse proprio perchè intuivano che ai "grandi" avrebbe dato fastidio. 
Ora si fanno chiamare greff e usano lo stesso appellativo per i loro fans, pur sapendo che tutto ciò provoca le critiche dei non più giovani.   Anche in Francia, quando cominciò a svilupparsi il fenomeno dei copains, i "maggiorenni" reagirono così, forse intuendo che le nuove leve si sarebbero ben presto imposte sul mercato discografico.   Scatenarono anche un'accanita guerra fredda in nome della "moralità" finchè Sylvie Vartan, la più giovane delle "copine" rispose per tutti: "Questi vecchietti" mi fanno morire dal ridere con la loro "esperienza", i loro ricordi, i loro problemi.   Come dobbiamo dirlo che cantiamo per la gente della nostra età e solo per loro?
In Italia i minorenni sono più indulgenti: cantano ancora per tutti.   Ma hanno bisogno di essere lasciati in pace: hanno i loro gusti, la loro mentalità, le loro aspirazioni "Noi - mi scriveva una greff pochi giorni fa - non abbiamo bisogno che in ogni canzone ci sia un messaggio spirituale.   Alla musica chiediamo solo qualche sensazione ed un pò di ritmo che ci accompagni quando siamo allegri e ci rianimi se siamo tristi.   Ma le nostre canzoni sono diverse da quelle tradizionali: parlano di scuola, di libri, di cinema, di tutto ciò che ci riguarda e le possono cantare solo quelli che hanno la nostra età e le "vivono" come noi"
[...]
Lucio Lami
dal 'back cover' del disco
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Lato a)
  1. Piero Focaccia - Appuntamento sulla neve (leuzzi-mogol)
  2. Gigliola Cinquetti - Penso alle cose perdute (specchia-leuzzi)
  3. Giorgio Radice - Se chiudo gli occhi (radice)
  4. Gianni Felice - Il posto (soffici-mogol)
  5. Franca Alinti - Tutti i ragazzi (debout-pace)
  6. Richard Moser jr. - La prima festa che darò (specchia-greblin-carrére)
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Lato b)
  1. Gigliola Cinquetti - Quando vedo che tutti si amano (lacommare-pace)
  2. Piero Focaccia - Chi t'ha detto che piangevo (monaldi-specchia)
  3. Giorgio Radice - Non ti pentire mai (escudero-pace)
  4. Luigi Fiumicelli - Dai, diglielo dai (g.p. & g.f. reverberi)
  5. Gianni Casanova - La cravatta di seta scarlatta (casanova-gentile)
  6. Guido Russo - Il ponte sul naviglio (anzaghi-pace)
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cover (CGD - FG 5009)
http://www.mediafire.com/?l4pc1uzs9lpflbf
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CGD - FG 5009
http://www.mediafire.com/?5gusuf8dxdb8we7
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(1963) humour - da RADIOCORRIERE TV

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giovedì 23 settembre 2010

NICO FIDENCO - PER NOI DUE (1963)

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Il "fatto nuovo" che Nico Fidenco ha portato nelle cronache della musica leggera degli ultimi tre anni è la sua stessa voce: quella voce "morbida", come è stata definita (i napoletani direbbero " 'nu filillo 'e voce "), che ha contribuito a modificare profondamente il repertorio dei juke-box.   Prima di 'What a sky' o di 'Tornerai, Suzie', difficilmente si sarebbe pensato che in un grammofono a gettoni potessero trovare posto dischi con canzoni non urlate, nè fortemente ritmate.   E invece, furono proprio queste canzoni a convogliare nei juke-box il maggior numero di gettoni e a movimentare straordinariamente il mercato discografico.
Il successo di Fidenco ha incoraggiato poi altri autori e altri cantanti.   Ha aperto, in pratica la strada ad altre vistose affermazioni che da un lato hanno portato un pò d'aria nuova nella canzone moderna italiana, e dall'altro le hanno  evitato di diventare stereotipata.   Ma, per quanto riguarda in particolare il mercato, c'è un altro merito di Fidenco da ricordare: quello di avere indicato agli esperti le possibilità che offre la stagione estiva per un'accurata campagna di lancio di nuove canzoni, di nuovi dischi.   È stato appunto per un suo pezzo molto fortunato, 'Legata a un granello di sabbia' (una canzone, come si ricorderà, scartata dalla commissione selezionatrice del Festival di Sanremo 1961) che nel gergo della musica leggera è entrata per la prima volta la definizione di "canzone dell'estate". [...]
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S.G. Biamonte
dalla cover del disco
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Lato a)
  1. Se mi perderai (fidenco-tassone-fidenco)
  2. Una donna nel mondo (pazzaglia-oliviero)
  3. Hud (fidenco-bernstein)
  4. Moon river (fidenco-mogol-mancini)
  5. C'è una leggenda (fidenco-cassia-fusco)
  6. Tutta la gente (fidenco-blonksteiner-gigante)
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Lato b)
  1. Lasciami il tuo sorriso (fidenco-tassone)
  2. Cleopatra (fidenco-pedersoli-north)
  3. Lejos me voy (fidenco-fidenco-enriquez)
  4. Goccia di mare (fidenco)
  5. Ciò che rimane alla fine di un amore (fidenco)
  6. Non mi chiedi mai (fidenco-pedersoli-fidenco)
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cover (RCA ITALIAN -PSL 10366).
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RCA ITALIAN -PSL 10366



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(1963) pubblicità - SUPERCORTEMAGGIORE

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(1963) pubblicità - SUPERCORTEMAGGIORE

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(1963) pubblicità - SUPERCORTEMAGGIORE

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(1963) locandina - AGENTE 007, DALLA RUSSIA CON AMORE (uk)

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con: Sean Connery, Daniela Bianchi, Pedro Armendariz, Lotte Lenya, Robert Shaw, Bernard Lee, Eunice Gayson
Regia: Terence Young
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genere: avventura poliziesca
soggetto: dal romanzo di Ian Fleming
sceneggiatura: Richard Maibaum, Joanna Harwood
fotografia: Ted Moore, Robert Kindred
musiche: John Barry
montaggio: Peter Hunt
produzione: united artists
distribuzione: Dear
valutazione del CCC: Escluso (gravemente immorale e nocivo per ogni pubblico)
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martedì 21 settembre 2010

SANDRA MONDAINI

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Addio Sandra, con te ho trascorso, davanti al 'piccolo schermo', momenti indimenticabili della mia infanzia.
Addio Arabella, ragazzina cercaguai della TV dei ragazzi, sfacciata sotto il velo di una finta ingenuità, dispettosa e irascibile.
Addio....... anche se, sarai sempre nei miei ricordi
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Dersu
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dalla trasmissione televisiva "IL GIOCONDO" del 16 novembre 1963

lunedì 20 settembre 2010

JOHN FOSTER - NEL MONDO DEI GIOVANI (1963)

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Straordinariamente assomigliante al re belga Baldovino, John Foster è l'unico caso di un giovane che ha saputo riunire la penna del giornalista al microfono del cantante con uguale successo.
Paolo Occhipinti, nato ed abitante a Milano, è il vero nome dell'occhialuto giovanotto, valido redattore di un importante settimanale di Milano e nel contempo celebrato interprete di tanti brani canori di successo.
Paolo Occhipinti è divenuto John Foster quasi per caso. L'origine del suo pseudonimo e della sua duplice attività risale a qualche anno fa allorchè, studente, si trovava a Londra per perfezionare lo studio della lingua inglese. Dotato di una voce calda e convincente e da un innato senso interpretativo Foster ha quindi debuttato come cantante nel corso di riunioni studentesce. Il successo e i consensi riscossi lo hanno poi indotto ad esibirsi nei locali notturni di Soho, il ben noto quartiere latino di Londra, confermando ogni sua attitudine alla interpretazione di brani di musica jazzistica e leggera. Tornato in Italia, padrone ormai della lingua inglese tanto da celare al più esperto orecchio la sua origine meneghina, Foster ha iniziato la carriera di giornalista e nello stesso tempo ha inciso una serie di motivi musicali riuscendo a conquistare il pubblico con il suo inconfondibile stile interpretativo.
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dal 'back cover' del disco
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Lato a)
  1. Se tu vuoi (chiosso-rose-heat)
  2. Sermonette (testoni-adderley)
  3. Eri un'abitudine (cassia-delle grotte-pomus-schuman)
  4. Mack the knife (weil-brecht-blitzstein)
  5. La marcia dell'amore (bertini-cannon-woods)
  6. The twist (ballard)
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Lato b)
  1. Non finirò d'amarti (panzeri-don gibson)
  2. Ju bi ju (pallavicini-mescoli)
  3. Il mondo dei giovani (gentile-tepper-bennet)
  4. Josephine (danpa-godini)
  5. Buonanotte, amore (pinchi-morghen)
  6. Speedy Gonzales (gentile-kaie-hill-lee)
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(1963) pubblicità - STYLE (John Foster)

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(1963) pubblicità - STYLE (John Foster)

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(1963) pubblicità - STYLE (John Foster)

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sabato 18 settembre 2010

GIANNI MORANDI - Edizione Promozionale CONSORTI-RCA (1963)

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Amici, maneggiate con cautela questo disco: è pieno di dinamite! Conoscete Gianni Morandi? Eccovene un rapido ritratto: sedici anni (ne dimostra meno), statura media, magro, ciuffo sbarazzino sulla fronte e l'argento vivo addosso. Si accompagna con la chitarra e canta ormai da quattro anni; ha vinto un paio di Festivals per le voci nuove ed è alla sua prima esperienza discografica. Rock lenti, scatenati, cha cha cha, twist tutto va bene per il "Morandino", come lo chiamano gli amici; una pizzicata alla sua chitarra, e via, si scatena. Ha una voce fresca squillante, un temperamento eccezionale, personalità insomma. [...]
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dal 'back cover' del disco
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lato a)
  • Andavo a cento all'ora (camucia-dori)
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lato b)
  • Loredana (zingarello)
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lato a)
  • Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte (migliacci-enriquez)
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lato b)
  • Meglio il madison (camucia-enriquez)
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lato a)
  • Ho chiuso le finestre (migliacci-enriquez)
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lato b)
  • Sono contento... (morandi)
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lato a)
  • Che me ne faccio del latino (marchesi-beretta-bertolazzi)
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lato b)
  • Il primo whisky (marchesi- beretta-bertolazzi)
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(1963) pubblicità - PIAGGIO (Vespa)

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(1963) pubblicità - PIAGGIO (Vespa)

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RITA PAVONE - Edizione Promozionale CONSORTI-RCA (1963)

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lato a)
  • La partita di pallone (rossi-vianello)
    dalla trasmissione televisiva "Alta Pressione"
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lato b)
  • Amore twist (bovenzi)


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Da 18 anni sono "nel mestiere" (come direbbero i francesi) e mai prima d'ora, mi era capitato di incontrare un PERSONAGGIO così dotato - come la giovanissima Rita Pavone - di una carica di SINCERITA' e GENUINITA' ASSOLUTE, sia quando canta che quando NON canta. Sconcertante è poi la facilità con cui Rita riesce a "piegare" in pochi minuti qualsiasi canzone e farla "sua", modellandola con una intelligenza, un gusto ed un estro da "far paura" in una ragazza oltretutto di 17 anni!
RitaNON imiterà mai nessuno dunque perchè NON ne ha bisogno ed anche il secondo disco che vi presentiamo - dopo il grande successo del primo: LA PARTITA DI PALLONE e AMORE TWIST - ne è la smagliante riprova.
In "Come te non c'è nessuno" ascolterete Rita modernamente romantica, mentre "Clementine Cherie" (leit-motiv dell'omonimo film francese da lei interpretato) ne conferma l'estro propompente, con uno spiritoso arrangiamento di Luis Enriquez inspirantesi alla famosa "Marcia Turca" di Mozart.
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Ferruccio Ricordi (Teddy Reno)
dal 'back cover' del disco
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lato a)
  • Come te non c'è nessuno (migliacci-vassallo)
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lato b)
  • Clementine cherie (camucia-tallino)
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Rita Pavone è senza dubbio la rivelazione assoluta dell'anno! "Pel di carota" - nomignolo che i fans hanno coniato per la giovanissima cantante torinese - ha fatto un felicissimo debutto in televisione a "Studio 1" e le critiche sia del pubblico che della stampa hanno unanimemente salutato la nascita di una nuova stella di prima grandezza. Non sono mancati infatti i paragoni con questa o quella diva della canzone italiana o straniera: ma nessuno ha potuto parlare di "imitazione" perchè lo stile di Rita è assolutamente nuovo e personale. Rita - piccolina, lentigginosa, vivace e simpatica - si è dunque imposta col solo ausilio delle sue doti inimitabili, in tutto degne di una trasmissione di classe quale "Studio 1".
La ripresentiamo al Vostro giudizio con una bellissima canzone di un giovane cantautore romano: Roby Ferrante "Alla mia età", in cui Rita dispiega una voce dal volume potente, quasi "incredibile" se si pensa al fisico minuto della cantante, ed una commovente vena romantica. Sull'altro lato "Pel di carota" è una gustosa parodia di sè stessa presentata con notevole estro, a tempo di "samba-twist", un ritmo che porta la sigla dell'arrangiatore M° Enriquez e degli autori Morricone e Migliacci.
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dal 'back cover' del disco
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lato a)
  • Alla mia età (rossi-robifer)
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lato b)
  • Pel di carota (migliacci-morricone)

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lato a)
  • Cuore (heart) (rossi-mann-weil)
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lato b)
  • Il ballo del mattone (verde-canfora)

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lunedì 13 settembre 2010

BARRY MANN - WHO PUT THE BOMP IN THE BOMP, BOMP, BOMP (1963)

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http://www.mediafire.com/?c27g6i24j04yu50

  1. Who put the bomp (in the bomp, bomp, bomp) (mann-goffin)
  2. I love how you love me (mann-kolber)
  3. The way of a clown (mann-greenfield)
  4. Sweet little you (mann-kolber)
  5. Bless you (mann-weil)
  6. The millionaire (mann-greenfield)
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.Lato b)
  1. War paint (mann-greenfield)
  2. Happy birthday broken heart (mann-greenfield)
  3. Countin' teardrops (instead of sheep) (mann-greenfield)
  4. Footsteps (mann-hunter)
  5. Find another fool (mann-weil)
  6. Love true love (I put you down) (mann)
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cover (ABC-PARAMOUNT - ABC 399) usa
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ABC-PARAMOUNT - ABC 399
http://www.mediafire.com/?cndp4kg6y446gkp
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Barry Mann è considerato oggi tra gli artisti più giovani che stanno facendosi conoscere rapidamente nel mondo dello spettacolo; annunciato come un vero talento, è una vera minaccia nell'ambiente degli autori, dei compositori e dei cantanti. Barry ad oggi, può vantare 19 hits tra le sue composizioni scritte per altri artisti. [...]
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dal "back cover" del disco
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Lato a)

(1963) pubblicità - HANAU (Sole d' Alta Montagna)

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(1963) locandina - I FIDANZATI (italia)

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con: Sandro Panzeri, Loredana Detto
Regia: Ermanno Olmi
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genere: drammatico
soggetto: Ermanno Olmi
sceneggiatura: Ermanno Olmi
fotografia: Lamberto Caimi
musiche: Gianni Ferrio
montaggio: Carla Colombo
produzione: titanus
distribuzione: titanus
valutazione del CCC: Tutti (adatto per un pubblico familiare e di giovanissimi)
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CHARLES AZNAVOUR - AZNAVOUR ITALIANO vol. 2 (1963)

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L'ultima volta che soggiornò a Roma, Charles Aznavour abitava un vecchio 'pied-à-terre' del centro storico, con volte a cassettoni, parquets, mobili antichi e pianoforte, in via dell'Umiltà; adesso, invece, è sceso all'Hilton, 400 stanze, roof-garden, piscina, aria refrigerata, bagni turchi, night-club, parco, tennis, 5 ristoranti, televisore e radio con comando a tastiera in camera. "qui - dice - c'è la piscina, si può fare dello sport".
Tra i suoi capelli, sempre più radi, è comparsa ora una serpentina bianca: la via lattea dei suoi quarant'anni non ancora suonati. "Detesto la gente che cerca di apparir giovane a tutti i costi - dichiara. - I giovani, è vero, amano le mie canzoni, ma non sono io che vado a cercarli, che tento di agganciarli. Mi sforzo di tradurre in musica i problemi delle persone della mia età: ho fatto così quando avevo 30 anni e lo farò anche quando ne conterò 50. Sì, forse nessuno ha pensato di esprimere nelle canzoni i sentimenti che si agitano in un cinquantenne: io lo farò (fra dieci anni naturalmente)".
Le canzoni di Charles Aznavour non hanno rima, non hanno strofe, non hanno ritornelli, ma descrivono fatti, personaggi, storie semplici, con parole che sembrano nate insieme alle note. [...]
.Giuseppe Tabasso
dal 'RADIOCORRIERE TV' del 18-24 agosto


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Lato a)
  1. Se tu mi porti (si tu m'emportes) (calabrese-aznavour)
  2. Ne deduco che t'amo (j'en deduis que je t'aime) (calabrese-aznavour)
  3. Aspetto te (je t'attends) (calabrese-becaud-aznavour)
  4. La mamma (mogol-gall-aznavour)
  5. E tu strafai (tu exageres) (calabrese-aznavour)
  6. Questa giovinezza (sa jeunesse) (bardotti-aznavour)
.Lato b)
  1. Dopo l'amore (apres l'amour) (calabrese-aznavour)
  2. Vivere con te (vivre avec toi) (mogol-aznavour)
  3. Meglio per te se piangi (rentre chez toi et pleure) (calabrese-aznavour-becaud)
  4. Maledetto piano (ce sacré piano) (calabrese-aznavour)
  5. Ti lasci andare (tu t'laisse aller) (calabrese-aznavour)
  6. Se non avessi più (si je n'avais plus) (calabrese-aznavour)

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cover (Barclay - BL 9023)
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Barclay - BL 9023
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(1963) humour - da TEMPO

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domenica 12 settembre 2010

CHARLES AZNAVOUR - AZNAVOUR ITALIANO vol. 1 (1963)

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Esiste un confine nel mondo della musica leggera: al di qua di esso si affannano e strepitano centinaia di giovani (e di vecchi) impegnati in una competizione canora e creativa che ogni giorno laurea un nuovo campione, travolto poco dopo da nuove e nuovissime leve che, pur muovendosi nello stesso stesissimo senso, hanno volta a volta la meglio per ragioni non facilmente individuabili. È un mondo variopinto in cui ogni carta da giocare ha da essere una briscola, dovendo seguire il “gusto del pubblico” che, imprendibile, muta ogni giorno direzione.
Però quando il pubblico arriva a quel confine, fattosi largo a spinte e gomitate, sa che dall’altra parte lo attende tutt’altra atmosfera: viene accolto da un ristretto gruppo di cantanti ed autori “classici”, apparentemente fuori moda, cui la fiducia di tutti va incondizionata.
Tra gli ospiti più squisiti di questo “privé” è il compositore paroliere cantante attore Charles Aznavour. L’attività creativa di Aznavour, che pure è sulla breccia da una ventina d’anni, non ha pausa. Un esempio: nel settembre scorso, a Parigi, durante le registrazioni dei brani inclusi in questo primo album di “Aznavour Italiano” (durate sei giorni) egli trovò il tempo per mandare in porto quanto segue: 1) La sua parte in un film di guerra; 2) Uno “special” televisivo a lui dedicato; 3) Diversi numeri isolati per la TV; 4) I primi due atti della commedia musicale che presenterà tra breve a Parigi; 5) Due canzoni con L. Plante per la commedia stessa; 6) 4 canzoni per Maurice Chevalier, che proprio in questi giorni festeggiava il 75° compleanno.
Mai, in queste realizzazioni a ritmo vertiginoso, Aznavour ha avuto momenti di cedimento; i prodotti di quei giorni hanno lo smalto delle cose migliori, dato che lo standard di Charles ha sempre un elevatissimo livello; ciò viene dal suo entusiasmo sul lavoro e da una volontà lucidissima che lo portano a risultati di una dignità che noi tutti conosciamo. […]
Aznavour non conosce la nostra lingua; eppure ha dato in italiano, dopo un attento studio dei testi proposti, qualcosa che molto si avvicina allo spirito che abbiamo sempre amato nei dischi che conosciamo. […] Egli ha dimostrato in questo primo album italiano quale sia la sua universalità, e questa prova verrà immutatamente ripetuta negli altri dischi a comparire. Vecchie e nuove canzoni si alternanao, quasi in disordine, qua e là dei dischi e delle facciate. Sono quelle canzoni di sempre, senza data e senza età, che vanno ascoltate in silenzio. Sono le sue canzoni italiane, che canta per gli italiani, ma che aveva soltanto scritto in un’altra lingua.
[…] Tra gli stridii dei tanti ‘copain’ che la Francia del boom discografico sforna quotidianamente, la voce umile di ‘vrai homme’ del ‘petit géant’ continua a farsi udire, come se tutt’intorno regnasse ancora un profondo silenzio.
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dal "back cover" del disco
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Lato a)
  1. Vita mia (oh, toi, la vie) (bardotti-aznavour)
  2. Rifugiati nel pianto (viens au creux de mon epaule) (calabrese-aznavour)
  3. For me... formidabilmente (for me... formidable) (calabrese-aznavour)
  4. Troppo tardi (trop tard) (bardotti-aznavour-alstone)
  5. Chi (qui?) (calabrese-aznavour)
  6. Dammi i tuoi 16 anni (donne tes 16 ans) (mogol-aznavour-garvarentz)
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Lato b)
  1. Devi sapere (il faut savoir) (beretta-aznavour)
  2. L'amore è come un giorno (l'amour c'est comme un jour) (bardotti-aznavour)
  3. Non hai più (tu n'as plus) (calabrese-aznavour)
  4. Buon anniversario (bon anniversaire) (calabrese-aznavour)
  5. L'amore e la guerra (l'amour et la guerre) (beretta-aznavour)
  6. Per la vita (sur ma vie) (bardotti-aznavour)
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(1963) humour - da RADIOCORRIERE TV

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